A Pescara finestre per umarell, così ritornano nei cantieri (in sicurezza)
Nel 2021 entreranno nel vocabolario Zingarelli, a loro hanno dedicato piazzette, premi, libri e canzoni. Ora l’imprenditore Alessio Sarra ha voluto delle finestre in due cantieri di Pescara per invitare gli umarell a ritornare a controllare i cantieri in totale sicurezza
Le braccia dietro la schiena, lo sguardo attento e guai a sbagliare anche un piccolo dettaglio: il loro giudizio impietoso ha fulminato per anni qualsiasi presunta sbavatura commessa nei cantieri. Il loro repertorio è vasto e va da «quel cemento non è impastato bene» a «non si saldano così i tubi» passando per «quel muro è da rifare, sta venendo su storto». Punzecchiature a cui solitamente seguono caterve di suggerimenti, quasi sempre non richiesti. Sono gli umarell (dal bolognese «omarello, ometto»), quei pensionati che per anni hanno fatto da vedetta nei quartieri delle città sino a diventarne parte stessa dello scenario urbano.
I riconoscimentiA loro sono stati dedicati premi (San Lazzaro di Savena), piazzette (Bologna), App, pagine sui social (con 20mila follower) e canzoni (Fabio Concato). Un vero e proprio riconoscimento sociale. L’attenzione mediatica era nata grazie a un libro del 2007 dell’antropologo bolognese Danilo Masotti che aveva sdoganato il termine dialettale. Tanto che, nel 2021, entrerà fra le voci del vocabolario Zingarelli
La pandemia e l’iniziativa
Eppure proprio adesso che sono «ufficialmente» nella storia, la pandemia paradossalmente è una doppia tragedia per molti di loro: sono stati costretti a chiudersi in casa per evitare il contagio e a non poter trascorrere ore felici a osservare e chiacchierare con gli operai. Magari allargando le reti metalliche o i teli protettivi per poter trovare uno spiraglio utile per far ora da ingegnere, ora da architetto e ora da capo cantiere. Adesso che quasi tutto il Paese è in «zona gialla» e possono uscire nuovamente in strada senza autocertificazioni, un vulcanico imprenditore immobiliare pescarese ha pensato proprio a loro. Ha proposto ai costruttori con cui sta lavorando di creare delle vere e proprie postazioni, con tanto di finestre, per consentire agli umarell abruzzesi di tornare alla loro grande passione in assoluta sicurezza. L’idea di Alessio Sarra è stata subito accettata e realizzata in due cantieri e si ipotizza di estenderlo a un terzo. Lui non è nuovo all’ideazione di campagne a cavallo fra il marketing e il sociale. Nel 2014, con la sua agenzia immobiliare, aveva provocatoriamente «messo in vendita» la Reggia di Caserta per denunciarne lo stato di degrado.
Le postazioni
Tornando alle postazioni, sono già presenti nel centro di Pescara e sono state realizzate attraverso pannelli dove campeggia l’indicazione «segui il cantiere», la sagoma di un anziano con le tradizionali mani dietro la schiena e una finestra. «Osservare i cantieri è un’attività che tanto appassiona gli anziani e il nostro è un gesto fisico e simbolico di apertura verso loro, per renderli partecipi dei cambiamenti in atto nel loro quartiere — spiega Sarra — ma spesso si pone una questione di sicurezza: in più occasioni mi è capitato di vedere pensionati che rischiavano di cadere pur di affacciarsi per guardare all’interno di un cantiere. Gli anziani sono custodi dei valori della nostra società, sono la storia delle nostre città. In questo modo — conclude l’imprenditore — vogliamo valorizzarli e renderli testimoni del contesto urbano che si evolve davanti ai loro occhi». Perché se è vero che agli umarell mancava guardare i lavori stradali, le ruspe o le gru, forse anche agli operai mancava quel borbottio in sottofondo con consigli così strampalati da strappare una risata e allentare la fatica quotidiana.
Fonte: il Corriere della Sera 12 dicembre 2020
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